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Autore Lettere da Iwo Jima
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-02-2007 22:57  
ma piantala una buona volta!
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 16-02-2007 23:32  
quote:
In data 2007-02-16 22:57, sandrix81 scrive:
ma piantala una buona volta!




essendo che ti piace un regista (regista?) come woody allen, ogni cosa che dici dovrebbe essere preso al contrario
_________________
"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 16-02-2007 23:33  
quote:
In data 2007-02-15 15:52, Petrus scrive:
quote:
In data 2007-02-14 20:17, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-14 10:11, Petrus scrive:
.... omissis

... si spazia da La sottile linea rossa a Tora!Tora!Tora, da La battaglia di Midway a Salvate il soldato Ryan





Concessi il paragone con gli altri film citati ma La sottile linea rossa assolutamente no.




ma la sottile rossa assolutamente si: nella gestione (a tratti) dei tempi narrativi, nell'uso e nell'importanza della voice-off, in un certo uso della fotografia
certo poi i film prendo due strade assolutamente diverse e lontane, ma le affinità sono percepibili




Dovrei dilungarmi di più per dire meglio come la Sottile linea rossa sia un film SULLA (argomento che trattammo un tempo, altrove) guerra, quindi umanissima riflessione filosofico-mistica, poetica, nella sua concreta astrattezza, che non moraleggia, che fluisce limpida e liquida come un mantra, nel suo sublime e rarefatto impianto figurativo, autenticamente amtimilitarista, privo di retorica, di stereotipi, di messaggi-codice, di sentimentalismi, di propagandismi, di sfacciato filoamericanismo, con personaggi - caratterizzazioni e psicologie - come pezzi di legno sgrossati con l'accetta (non parlo dei bravi interpreti, non bisogna confondere le due cose), dove invece Iwo Jima è un film DI guerra, e tutto questo e di più. Ipocrita - doppio, fino a quando non arriva ad imporre la sua unica e ben calcolata morale della favola da incul_care - fino al midollo, diversissimo dall'opera di Malich, per estetica, linguaggio e contenuti, direi per onestà artistica ed intellettuale, per l'"inedita" poesia. Il film di Eastwood è infantile, coatto, urlante, nonostane le apparenze e le massiccie siringate di buoni sentimenti e di pseudopoetiche conclusioni. Perchè il film chiude su precisi schemi!

L'espediente delle lettere mai spedite, dunque mai lette dai destinatari (questa pioggia di lettere così commeventemente ad effetto) non basta per tenere in piedi ciò che resta che è si girato bene ma che si rivela come una sorta di tanto rumor per nulla. O quasi...
Sarò sicuramente all'antica, ma quella SOLA lettera non letta di Lettera da una sconosciuta dell'immeso Max Ophuls, mi ha asciugato tutte le lacrime; più non me ne restano per questi tronfi e miserabili plagi.

Le idee sono finite; le tecniche migliorano (esplodono come i fuochi d'artificio nei matrimoni di lusso); il linguaggio, i contenuti, si immiseriscono. E poi.., passata la mezza oretta iniziale, ma che palle di film, ma che noia questo spot pubblicitario! (dicono che anche quelli siano girati molto bene, con la differenza che durano pochissimi minuti...)
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 16-02-2007 23:40  
quote:
In data 2007-02-16 21:23, Ahsaas scrive:
Questo film (film? chiamiamolo l'ennesimo Miracolo di Dio Eastwood) non è un capolavoro. Di più. Molto di più.



vediamo di calmarci un pò?

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 16-02-2007 23:40  
non sono ovviamente d'accordo (ma credo che basti il pezzo iniziale)
ovvio poi che con la sottile linea rossa non ci sia identità di senso e di contenuti, le similitudini le ravviso per quel che ho già detto sopra
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 16-02-2007 23:41  
quote:
In data 2007-02-16 23:40, Petrus scrive:
non sono ovviamente d'accordo (ma credo che basti il pezzo iniziale)
ovvio poi che con la sottile linea rossa non ci sia identità di senso e di contenuti, le similitudini le ravviso per quel che ho già detto sopra




rispondevo ad al ovviamente
_________________
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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 16-02-2007 23:45  
quote:
In data 2007-02-16 23:40, kagemusha scrive:
quote:
In data 2007-02-16 21:23, Ahsaas scrive:
Questo film (film? chiamiamolo l'ennesimo Miracolo di Dio Eastwood) non è un capolavoro. Di più. Molto di più.



vediamo di calmarci un pò?



mandami una doppia dose di valium. stanotte potrei morire dall'emozione.
ma almeno, morirò col sorriso fra le labbra.
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-02-2007 00:06  
quote:
In data 2007-02-16 23:41, Petrus scrive:
quote:
In data 2007-02-16 23:40, Petrus scrive:
non sono ovviamente d'accordo (ma credo che basti il pezzo iniziale)
ovvio poi che con la sottile linea rossa non ci sia identità di senso e di contenuti, le similitudini le ravviso per quel che ho già detto sopra




rispondevo ad al ovviamente




Si si, e rispetto ovviamente la tua opinione che perlatro circostanzi molto bene, però queste similitudini ci sono nell'approccio, nelle intenzoni, non negli svolgimenti ed esiti, a mio avviso.

Però, quantunque la mia posizione sia particolarmente avversa, che vi sia qualcosa di vero nel propagandismo guerriero ed americanista mi sembra innegabile.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 17-02-2007 00:16  
quote:
In data 2007-02-17 00:06, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-16 23:41, Petrus scrive:
quote:
In data 2007-02-16 23:40, Petrus scrive:
non sono ovviamente d'accordo (ma credo che basti il pezzo iniziale)
ovvio poi che con la sottile linea rossa non ci sia identità di senso e di contenuti, le similitudini le ravviso per quel che ho già detto sopra




rispondevo ad al ovviamente




Si si, e rispetto ovviamente la tua opinione che perlatro circostanzi molto bene, però queste similitudini ci sono nell'approccio, nelle intenzoni, non negli svolgimenti ed esiti, a mio avviso.





certo, ma questo l'ho ben specificato, concordo assolutamente
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-02-2007 00:20  
quote:
In data 2007-02-17 00:16, Petrus scrive:
quote:
In data 2007-02-17 00:06, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-16 23:41, Petrus scrive:
quote:
In data 2007-02-16 23:40, Petrus scrive:
non sono ovviamente d'accordo (ma credo che basti il pezzo iniziale)
ovvio poi che con la sottile linea rossa non ci sia identità di senso e di contenuti, le similitudini le ravviso per quel che ho già detto sopra




rispondevo ad al ovviamente




Si si, e rispetto ovviamente la tua opinione che perlatro circostanzi molto bene, però queste similitudini ci sono nell'approccio, nelle intenzoni, non negli svolgimenti ed esiti, a mio avviso.





certo, ma questo l'ho ben specificato, concordo assolutamente




Per la pecisione, io intendo dire che l'intenzione è vanificata. Quindi si annulla anche quella.
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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 17-02-2007 00:24  
non concordo col propagandismo guerriero. Tantochè l'occhio di Eastwood è tanto più concentrato sul personaggio di Saigo che su quello del Generale Kuribayashi.
La differenza sta nel fatto che Saigo lotta per tornare dalla sua famiglia, mentre Kuribayashi per la bandiera, l'onore e la patria. Il fatto che Eastwood si sia concentrato maggiormente sul perdente (colui che nemmeno sapeva colpire un bersaglio col fucile) è perchè ancora una volta (come già con Flags), intende sottolineare che la lotta per quella bandiera, quell'essere guerriero, non vale quanto una lotta più personale e che pulsa direttamente dal cuore, come quella per il ritorno verso la propria famiglia.
Il personaggio principale di questo film è anzi, l'esatto opposto archetipo del "guerriero". Saigo è semplicemente un perdente, che alla fine, tra quei giapponesi, probabilmente risulterà l'unico vero vincente, almeno morale.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-02-2007 01:15  
SPOILER!


Si, vuole così tanto tornare alla famiglia, ed è vero, autentico il suo anelito, che alla fine però, quando oramai era praticamente salvo, Eastwood gli tira fuori il guerriero dormiente ed orgoglioso che è in lui.., in quel prefinale in cui gli americani, invece di farlo secco, come avrebbero fatto i giapponesi (che tratta da imbecilli, magari solo da cattivi, crudeli e barbarici). Questo è un finale che chiaramente chiama all'aggressività. Per me, anche se la espime il giapponese, è una sorta di leggittimazione dell'aggressività imperialista america. Basta far passare il "principio"... La crudele scena dell'azzamento dei prigionieri disertori, è davvero un mezzuccio per cercare di ribilanciare i ruoli.., una scena di incalcolabile ipocrisia! Che diventa bruttura narrativa, amplificata e riproposta a dismisura, dunque estetic, ed eccoci che ci siamo giocati un gran pel pezzo di messiscena. Cosa rimane?
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-02-2007 01:19  
quote:
In data 2007-02-17 00:24, Ahsaas scrive:
Saigo è semplicemente un perdente, che alla fine, tra quei giapponesi, probabilmente risulterà l'unico vero vincente, almeno morale.



Bastrebbe osservare più attentamente il volto soddisfatto di Saigo disteso sulla barella, alla fine del film, per capire che è invece un vincente, che ha finalmente liberato la sua aggressività, il guerriero che era in lui - e per tale motivo la farà franca - pronto, in un prossimo futuro, ad imbracciare il mitra. Questo è il vero messaggio del film.

Tu affermi, ed è vero, che "l'occhio di Eastwood è tanto più concentrato sul personaggio di Saigo che su quello del Generale Kuribayashi."

Certo, in tal modo, nell'"insospettato/bile", il bieco e trasversale messaggio passa ancora meglio...

_________________
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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 17-02-2007 alle 01:27 ]

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
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Da: Parma - India (es)
Inviato: 17-02-2007 02:47  
quote:
In data 2007-02-17 01:19, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-17 00:24, Ahsaas scrive:
Saigo è semplicemente un perdente, che alla fine, tra quei giapponesi, probabilmente risulterà l'unico vero vincente, almeno morale.



Bastrebbe osservare più attentamente il volto soddisfatto di Saigo disteso sulla barella, alla fine del film, per capire che è invece un vincente, che ha finalmente liberato la sua aggressività, il guerriero che era in lui - e per tale motivo la farà franca - pronto, in un prossimo futuro, ad imbracciare il mitra. Questo è il vero messaggio del film.

Tu affermi, ed è vero, che "l'occhio di Eastwood è tanto più concentrato sul personaggio di Saigo che su quello del Generale Kuribayashi."

Certo, in tal modo, nell'"insospettato/bile", il bieco e trasversale messaggio passa ancora meglio...

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 17-02-2007 alle 01:27 ]



!!PROBABILI SPOILERS!!

si, occhio però a non viaggiare troppo con le proprie interpretazioni. Proprio tu una volta mi hai insegnato che "se nel film c'è una minestra, è una minestra, e non si può dire che sia un panino".
Quella soddisfazione finale è ovviamente per il ritorno alla moglie e al figlio. Perchè in Eastwood la violenza non ha mai portato ad una vittoria. Infatti i suoi personaggi, dall'Ispettore Callaghan fino al Sean Penn di Mystic River, macchiati di sangue, sono proprio nient'altro che anti-eroi perdenti. Se in Saigo abbiamo finalmente un personaggio vincitore è proprio perchè è l'unico tra i soldati che non si è macchiato di nessun uccisione. E quella scena, di lui che esplode di rabbia verso gl'americani, è anch'esso nient'altro che un atto d'amore verso Kuribayashi. Una violenza in verità innocente. O almeno, una violenza non tanto più violento di un qualsiasi Antoine Doinel.
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Ahsaas

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Da: Parma - India (es)
Inviato: 17-02-2007 03:07  
quote:
In data 2007-02-17 02:47, Ahsaas scrive:
quote:
In data 2007-02-17 01:19, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-02-17 00:24, Ahsaas scrive:
Saigo è semplicemente un perdente, che alla fine, tra quei giapponesi, probabilmente risulterà l'unico vero vincente, almeno morale.



Bastrebbe osservare più attentamente il volto soddisfatto di Saigo disteso sulla barella, alla fine del film, per capire che è invece un vincente, che ha finalmente liberato la sua aggressività, il guerriero che era in lui - e per tale motivo la farà franca - pronto, in un prossimo futuro, ad imbracciare il mitra. Questo è il vero messaggio del film.

Tu affermi, ed è vero, che "l'occhio di Eastwood è tanto più concentrato sul personaggio di Saigo che su quello del Generale Kuribayashi."

Certo, in tal modo, nell'"insospettato/bile", il bieco e trasversale messaggio passa ancora meglio...

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 17-02-2007 alle 01:27 ]



!!PROBABILI SPOILERS!!

si, occhio però a non viaggiare troppo con le proprie interpretazioni. Proprio tu una volta mi hai insegnato che "se nel film c'è una minestra, è una minestra, e non si può dire che sia un panino".
Quella soddisfazione finale è ovviamente per il ritorno alla moglie e al figlio. Perchè in Eastwood la violenza non ha mai portato ad una vittoria. Infatti i suoi personaggi, dall'Ispettore Callaghan fino al Sean Penn di Mystic River, macchiati di sangue, sono proprio nient'altro che anti-eroi perdenti. Se in Saigo abbiamo finalmente un personaggio vincitore è proprio perchè è l'unico tra i soldati che non si è macchiato di nessun uccisione. E quella scena, di lui che esplode di rabbia verso gl'americani, è anch'esso nient'altro che un atto d'amore verso Kuribayashi. Una violenza in verità innocente. O almeno, una violenza non tanto più violento di un qualsiasi Antoine Doinel.




anche perchè se Eastwood avesse voluto, avrebbe fatto tranquillamente un film propagandistico, come già in giovinezza con Gunny. Magari rendendo il tutto anche più cool e violento, così c'avrebbe pure guadagnato il triplo al box office, dato che sia Flags che Iwo Jima sono stati semi-flop al botteghino.

appunto, se avesse voluto..
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